C’è un accordo tra le province autonome di Trento e di Bolzano e la regione Veneto per realizzare una gestione comune dei passi dolomitici, in ottica di mobilità sostenibile.
In particolare, il progetto riguarda i 4 passi attorno al Sella (passo Sella, passo Gardena, passo Campolongo, passo Pordoi) e i comuni dell’area interessata, quindi Selva di Val Gardena e Corvara in Alto Adige, Canazei in Trentino e Livinallongo del Col di Lana in Veneto.
Cosa prevede il progetto
I territori della zona della “Sellaronda” – quindi le 4 valli ladine che circondano il massiccio del Sella, Arabba – Fodom, Val di Fassa, Val Gardena, Val Badia – stanno facendo fronte comune per affrontare la questione. Negli intenti, i 4 passi (Sella, Gardena, Campolongo, Pordoi) diventeranno una “Zona a basse emissioni delle Dolomiti“.
Da tempo si parla di chiudere i passi al traffico. O quanto meno di regolamentare il transito sui passi dolomitici sottoposti, soprattutto in alta stagione, a una frequentazione eccessiva da parte di mezzi privati. Sul passo Sella, negli ultimi anni, sono già state sperimentate chiusure estive. Adesso, però, è stato fatto un passo avanti importante.
Il 19 ottobre 2022, infatti, è stato firmato lo schema di Protocollo di intesa con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Innovazione tecnologica, le province autonome di Bolzano e Trento e la provincia di Belluno per monitorare e regolamentare il traffico sui passi dolomitici.
Il progetto prevede 6 azioni:
- regolamentazione del traffico con un sistema digitale simile all’accesso al Lago di Braies prenotabile online,
- creazione e digitalizzazione dei permessi per il transito
- potenziamento del trasporto pubblico locale
- promozione degli impianti di risalita
- promozione della mobilità attiva
- miglioramento della qualità della vita e dell’esperienza dolomitica per i turisti e gli escursionisti.
L’obiettivo è promuovere una serie di interventi per ridurre le emissioni di CO2, riducendo la mobilità tradizionale e preferendo quella sostenibile, in linea con gli obiettivi nazionali per la riduzione delle emissioni entro il 2030 e per la promozione della mobilità sostenibile.
Alfreider, provincia di Bolzano
“Da oggi la Provincia di Trento e la Regione Veneto, e quindi tutte le parti coinvolte, hanno approvato il progetto di base nelle rispettive Giunte. Ciò getta le basi per un ulteriore lavoro congiunto per la mobilità sostenibile sui passi dolomitici”, afferma soddisfatto l’assessore provinciale alla mobilità della provincia di Bolzano, Daniel Alfreider. Alfreider ringrazia per la collaborazione i rappresentanti delle Province e della Regione Veneto, nonché il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nonché il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao.
“La situazione della mobilità nelle Dolomiti deve essere risolta in modo globale e transnazionale. Oltre alle infrastrutture adeguate, con un maggior numero di trasporti pubblici, ci stiamo concentrando soprattutto sulla digitalizzazione e sulla sensibilizzazione, affinché il passaggio alla mobilità dolce abbia successo”, ha sottolineato Alfreider.
Zaia, regione Veneto
“In piena stagione turistica invernale come in quella estiva – sottolinea il Presidente della Regione, Luca Zaia – la grande affluenza di automobili produce un notevole inquinamento dell’ambiente. Ci stiamo ponendo l’obbiettivo di risolvere o quanto meno ridurre il problema senza pensare ad una chiusura dei passi dolomitici che sono storicamente dei ponti tra le valli alpine. Con le nuove tecnologie è possibile monitorare e programmare, mettendo insieme tutta una serie di dinamiche a cominciare dalla possibile prenotazione. Tutti possono essere capaci di risolvere il problema chiudendo i passi al traffico, questo progetto, invece, raccoglie la sfida di conciliare le esigenze dell’ambiente con quelle del territorio”.
“Il Gruppo del Sella è uno dei gruppi dolomitici più importanti per richiamo turistico sia estivo sia sciistico – prosegue il Governatore -. Significa parlare dei passi Gardena, Pordoi, Sella e Campolongo. Avere un monitoraggio che parte dalla georeferenziazione dei livelli di traffico è una cosa che ancora mai nessuno ha fatto. Significa avere flussi ben codificati, valutare le potenzialità di parcheggi scambiatori finalizzati al massimo sfruttamento di un’intermodalità che comprenda nel progetto di mobilità ogni possibilità dal il trasporto pubblico fino agli impianti di risalita. È lavoro importante che si rivelerà un vero plus in funzione dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Per quell’appuntamento mondiale che vedrà protagoniste le Dolomiti, infatti, dobbiamo presentarci con modelli innovativi”.
Provincia di Trento
Anche la Giunta provinciale di Trento, su proposta degli assessori al turismo Roberto Failoni e alla mobilità Mattia Gottardi, ha approvato lo schema di protocollo d’intesa per la creazione della “Dolomiti Low Emission Zone” sui passi dolomitici.
Le prossime fasi prevedono la creazione di un piano di attività e di un comitato tecnico che avrà diversi compiti. Dovrà raccogliere i dati relativi al traffico veicolare e individuare misure immediate da attuarsi per facilitare la mobilità sostenibile. Promuovere l’integrazione della mobilità privata e pubblica con gli impianti di risalita esistenti. Valutare l’ottimizzazione e l’eventuale ampliamento della attuale rete di parcheggi per i veicoli privati, favorendo punti di interscambio con la mobilità pubblica e gli impianti di risalita. Promuovere la progettazione e la realizzazione di una rete uniforme e integrata di punti di ricarica per veicoli elettrici. Individuare gli interventi di progettazione sulla viabilità esistente realizzabili nel periodo 2023-2024. Proporre soluzioni per ottimizzare e regolare i flussi di traffico e controllare la velocità. Promuovere la realizzazione di un sistema di informazione e gestione digitale dei flussi di traffico e dei parcheggi.
Nell’ambito della collaborazione già in atto su questi temi, le province di Trento, Bolzano e Belluno hanno elaborato anche un Piano di Mobilità Sostenibile per i passi dolomitici. Per l’attuazione di quest’ultimo, si prevede un investimento di 31 milioni di euro, di cui oltre 5 per la digitalizzazione.