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Il Passo Pordoi è uno dei principali passi dolomitici. Si trova al confine tra Veneto e Trentino, tra la provincia di Belluno e quella di Trento. Questo valico alpino collega Arabba (frazione di Livinallongo del Col di Lana) con Canazei. Quindi, il Passo Pordoi mette in comunicazione due valli ladine: Fodom, sul versante bellunese, e Val di Fassa, su quello trentino.
Questo importante passo si snoda alle pendici di due dei più noti gruppi montuosi delle Dolomiti: il gruppo del Sella, a nord, e quello della Marmolada, a sud. Non solo: dal Pordoi si gode di una meravigliosa vista sul gruppo del Sassolungo.
Il passo Pordoi raggiunge un’altitudine di 2.239 metri di altitudine. Si tratta del punto più alto della Grande Strada delle Dolomiti.
Passo Pordoi: come arrivare?
Per arrivare sul Passo Pordoi è sufficiente percorrere la strada statale 48 delle Dolomiti. Per fare il Pordoi si può partire da Canazei (in Val di Fassa) o da Arabba (in provincia di Belluno).
Clicca qui per vedere la posizione precisa del Passo Pordoi sulla mappa di Google e avere così le indicazioni per raggiungerlo.
Passo Pordoi: escursioni da non perdere
Il Passo Pordoi è il punto di partenza di alcuni sentieri che conducono sul gruppo del Sella o della Marmolada. Ecco le principali escursioni da fare:
- Dal Passo Pordoi al Piz Boè (Capanna Fassa), passando per Forcella Pordoi e Rifugio Maria
- Dal Passo Pordoi alla Terrazza delle Dolomiti (Rifugio Maria)
- Viel dal Pan
- Ossario del Passo Pordoi (passeggiata facile e breve)
Lungo il passo Pordoi transita inoltre l’alta via numero 2 delle Dolomiti.
Passo Pordoi in bici: la mecca dei ciclisti
Il Passo Pordoi è uno dei passi dolomitici più amati dai ciclisti. Non ha pendenze particolarmente proibitive (6% la pendenza media) ma questo serpentone d’asfalto si snoda con i suoi tornanti tra paesaggi mozzafiato.
Dagli anni ’40 ad oggi, per più di 30 volte è stato incluso tra le tappe del Giro d’Italia. Proprio in cima al passo, vicino alla partenza della funivia, si trova la statua dedicata a Fausto Coppi.
I cicloamatori percorrono in bici il Pordoi anche in occasione di gare di granfondo ciclistiche famose a livello internazionale, come il Sellaronda Bike Day o la Maratona delle Dolomiti (Maratona dles Dolomites). Durante questi eventi, i passi dolomitici vengono chiusi al traffico per consentire ai cicliti di fare il “giro dei 4 passi in bicicletta” in totale sicurezza.
Funivia del Sass Pordoi: dal passo alla terrazza delle Dolomiti a quasi 3000 metri di quota
Sulla cima del passo si trova la partenza della funivia che sale sul Sass Pordoi, a 2950 metri di quota. In pochi minuti, questo impianto di risalita permette di raggiungere il Rifugio Maria (sul punto più alto del Sass Pordoi) con la sua “terrazza delle Dolomiti”, un punto panoramico da non perdere che offre una vista a 360°.
Il Sass Pordoi fa parte del Gruppo del Sella, di cui il Piz Boè è la vetta più alta.
L’ossario militare
Sul Passo Pordoi, sul versante veneto che guarda verso Arabba, si trova un ossario della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.
Il complesso monumentale del sacrario militare è ben visibile dalla cima del passo. La struttura richiama i Totenburg tedeschi, cioè le “Fortezze dei morti”: è a pianta ottagonale e comprende un grande torrione con un largo basamento.
L’ossario raccoglie i resti di migliaia di soldati, caduti durante la Grande Guerra: 454 caduti germanici e 8.128 caduti austro-ungarici. Nei ripiani esterni sono tumulate le spoglie di 842 caduti delle forze armate tedesche (Wehrmacht) della seconda guerra mondiale, provenienti dai cimiteri della zona di Belluno.
L’ossario militare venne costruito nel 1959, in memoria dei caduti austro-tedeschi della Grande Guerra.
Per informazioni vi invitiamo a visitare il sito istituzionale Veneto Grande Guerra.
Cosa fare sul Passo Pordoi?
- Tutto l’anno: lasciarsi incantare dal panorama
- Salire sulla terrazza delle Dolomiti, a piedi o in funivia
- In estate: fare un’escursione verso il Sella o percorrere il Viel dal Pan
- In inverno: fare il Sellaronda con gli sci ai piedi
- Per chi pratica l’alpinismo: ripetere una delle storiche vie di arrampicata sul Sass Pordoi, come la Via Maria, aperta dalla guida alpina Tita Piaz negli anni ’30.