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Al Rifugio Scoiattoli con le ciaspole:
la meraviglia delle Cinque Torri in inverno

Arrivare al cospetto delle Cinque Torri, uno dei simboli di Cortina d’Ampezzo, lascia ogni volta senza fiato. Trovarsi davanti questo straordinario monumento della natura, dopo aver calpestato in silenzio il candore della neve fresca, può essere ancora più emozionante.

Vi consigliamo un bel percorso da fare con le ciaspole nel cuore delle Dolomiti ampezzane: un itinerario di grande bellezza e altrettanta soddisfazione, con partenza dal passo Falzarego e arrivo al Rifugio Scoiattoli, passando per il Rifugio Cinque Torri.

Il percorso in breve: lunghezza e dislivello

Prima di descrivere l’itinerario della ciaspolata che porta alle Cinque Torri dal Falzarego, ecco in breve qualche informazione pratica su questa escursione invernale adatta alle racchette da neve – ciaspole (o a chi pratica lo scialpinismo).

Il dislivello complessivo è circa 500 metri, il tempo di percorrenza per salire in tutta calma è di circa due ore e mezza (contando le numerose soste per ammirare il panorama: saranno d’obbligo!). Per scendere si procede più velocemente: in un’ora e mezza al massimo sarete di ritorno alla macchina.

Lungo il percorso incontrerete due rifugi: il Rifugio Cinque Torri è aperto solo in estate, mentre il Rifugio Scoiattoli, proprio accanto alle Cinque Torri, è aperto anche in inverno.

Partenza: Passo Falzarego (quota: 1724 metri slm), località Cianzopé (vedi su Google Maps)
Arrivo: Rifugio Scoiattoli alle Cinque Torri (quota: 2255 metri slm)
Dislivello: +531 metri
Mappa Tabacco di riferimento: Cortina d’Ampezzo. Dolomiti ampezzane 1:25.000

Dal Falzarego alle Cinque Torri: descrizione passo passo

Il punto di partenza dell’escursione si trova lungo la strada SR 48 del passo Falzarego, in località Cian Zopè (1724 metri slm). Per chi sale da Cortina d’Ampezzo, siamo a circa 5 km da Pocol. Per chi scende dal Passo, a 6 km dal punto più alto del valico, procedendo verso Cortina. A Cianzopé si trova anche la fermata dei pullman di linea Dolomiti Bus.

Il punto preciso è riconoscibile per la presenza dei grandi cartelli di legno del Parco Naturale delle Dolomiti Ampezzane: da qui partono numerosi sentieri diretti ai piedi delle Cinque Torri, del gruppo del Nuvolau e delle Tofane.

Da Cianzopè si imbocca subito il sentiero 439 © Dolomiti Review

La via da seguire per raggiungere il rifugio Scoiattoli è chiara e molto ben segnalata. Da Cian Zopè si prende il sentiero 439 e lo si segue fino all’arrivo alla nostra meta finale.

Di solito, la traccia è ben visibile e battuta grazie al passaggio di scialpinisti e escursionisti che la frequentano per un’uscita con le racchette da neve.  Raccomandiamo di controllare sempre il percorso dell’escursione sulla mappa Tabacco della zona: cartina per escursionisti – Cortina d’Ampezzo. Dolomiti ampezzane 1:25.000

La prima parte del sentiero si snoda nel bosco, con alcuni piccoli tratti in salita alternati a rigeneranti spianate.

Se avrete la fortuna di percorrere questo itinerario in una giornata di sole, dopo una copiosa nevicata, le suggestioni create dalla luce che filtra tra gli alberi carichi di neve saranno una dolce compagnia durante la salita. 

Si procede sempre lungo il sentiero 439, seguendo le indicazioni fornite dai cartelli. L’orientamento è facile, la salita dolce e piacevole. A un certo punto la traccia curva a sinistra e si inoltra lì dove il bosco si fa più fitto. 

Salendo lungo il sentiero 439, protetti dal bosco © Dolomiti Review

Si continua a salire, mentre il sentiero diventa più stretto e si guadagna in breve tempo buona parte del dislivello. Una fatica che vale la pena fare: poco dopo si esce dal bosco e improvvisamente si apre un panorama strepitoso.

La vista è adesso libera di spaziare sulla conca di Cortina d’Ampezzo e le Dolomiti del Passo Giau: in primo piano i Lastoi de Formin e Croda da Lago, che si stagliano con i loro inconfondibili profili proprio davanti ai nostri occhi. Alle nostre spalle, ci osserva la Tofana di Rozes.

Se la prima parte sentiero 439 si snoda interamente nel bosco, da qui in avanti il percorso diventa una traversata panoramica con vedute strepitose sulle vette circostanti.

Siamo a metà del percorso, ma la maggior parte del dislivello è ormai superato: l’avvicinamento alle Cinque Torri prosegue e la nostra meta inizia a farsi evidente. Esattamente di fronte al sentiero si innalza l’imponente mole della Torre Grande, la più alta del magnifico complesso di rocce dolomitiche.

Verso le Cinque Torri, con la Torre Grande in primo piano © Dolomiti Review

La traccia del 439 incrocia ora un sentiero più largo: siamo ormai arrivati allo storico Rifugio Cinque Torri a 2137 metri slm (chiuso in inverno). 

Il Rifugio Cinque Torri (a quota 2173 metri slm) © Dolomiti Review

Facendo attenzione ai cartelli, si prosegue dritti lungo il sentiero 439: dobbiamo mantenere la sinistra e lasciarci alle spalle il rifugio Cinque Torri, proseguendo lungo la traccia più pianeggiante. In questo punto è facile confondersi, seguendo magari le impronte degli scialpinisti che salgono verso destra, dritti tra le torri. Da evitare! Il nostro percorso prosegue invece costeggiando le Cinque Torri, che troneggiano imponenti sulla nostra destra.

Mancano poco più di 100 metri di dislivello: prima si procede in quota, poi la salita si fa più marcata, ma si tratta dell’ultimo strappo da affrontare prima di raggiungere il Rifugio Scoiattoli.

Alla nostra sinistra il panorama è meraviglioso: oltre ai Lastoi e alla Croda da Lago, adesso si aggiungono Averau e Nuvolau, con i rispettivi rifugi. A destra, invece, fa capolino dietro le dune di neve la Tofana di Rozes mentre superiamo ormai il gruppo delle Cinque Torri. Il Rifugio Scoiattoli si nasconde dietro il colle imbiancato, ma si intravede bene la sua bandiera. Manca davvero pochissimo alla meta.

Passeggiando verso il Rifugio Scoiattoli, con vista sulle Tofane e le Cinque Torri © Dolomiti Review

Il sentiero si inerpica per l’ultima salita e infine si immette a fianco alle piste da sci. Siamo arrivati a destinazione: il rifugio Scoiattoli appare alla nostra destra, leggermente più in basso. Gli ultimi passi infatti sono in discesa, mentre lo sguardo abbraccia uno scenario da cartolina: Cinque Torri, Tofane, Lagazuoi, Averau, Nuvolau, Ra Gusela, Lastoi, Croda da Lago… quanti gruppi dolomitici radunati in un’area così piccola!

La meta di questo percorso con le ciaspole: il Rifugio Scoiattoli (a quota 2255 metri slm) – © Dolomiti Review

Sganciamo gli scarponcini dalle ciaspole: una pausa al caldo del rifugio è d’obbligo!

Alle Cinque Torri in inverno: la ciaspolata al Rifugio Scoiattoli è una delle passeggiate più belle da fare a Cortina d’Ampezzo in inverno

La cucina dello Scoiattoli propone piatti tipici della cucina ampezzana ma anche, per un pasto più veloce, classici panini. Siamo nel cuore dell’area sciistica Lagazuoi 5 Torri, parte del circuito Dolomiti SuperSki: durante la stagione invernale il rifugio è meta di sciatori e turisti che (quando gli impianti sono aperti) salgono qui con la seggiovia che parte dal Passo Falzarego, a Bai de Dones.

Le finestre incorniciano un paesaggio che sembra dipinto. Il Rifugio Scoiattoli si trova in una posizione invidiabile, esattamente ai piedi delle Cinque Torri. La sagoma imponente della Tofana di Rozes domina alle sue spalle, ma tutta la vista a 360° è spettacolare: osserviamo anche il Passo Falzarego, incorniciato dal Lagazuoi, mentre lo sguardo si spinge verso l’Alta Badia.

Terminata la nostra sosta al rifugio Scoiattoli, non ci resta che incamminarci nuovamente verso valle.

Per scendere al Passo Falzarego e raggiungere Cianzopè riprendiamo il sentiero 439. La discesa infatti avviene lungo lo stesso tracciato seguito in salita e in poco più di un’ora si fa ritorno alla macchina.

Ripercorrere i propri passi, in questo caso, è tutt’altro che noioso. Procedendo in discesa si aprono vedute magnifiche – come questa sulle Tofane illuminate dal tramonto – che all’andata ci erano sfuggite.

Il ritorno al Passo Falzarego © Dolomiti Review

Testi e foto copyright © Dolomiti Review

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