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Al rifugio Firenze da Selva di Val Gardena: rigenerante escursione tra il Sassolungo e le Odle

La vista sul Sassolungo salendo al rifugio Juac

Il Rifugio Firenze (Regensburger Hutte) ai piedi del monte Stevia e del versante meridionale delle Odle è un luogo pieno di fascino e meraviglia, facilmente raggiungibile dalla Val Gardena con questa bella escursione.

Se cercate una bella escursione da fare in Val Gardena c’è solo l’imbarazzo della scelta. Quella che vi proponiamo porta al Rifugio Firenze ed è la prima passeggiata che abbiamo fatto in questa magnifica valle e che ci è rimasta nel cuore. Si tratta infatti di un percorso facile ma che offre panorami incredibili sul Sassolungo e un posto in prima fila per ammirare da vicino le Odle.

Come arrivare al rifugio Firenze

Il Rifugio Firenze (Regensburger Hütte, in lingua tedesca) è posto 2037 metri di altitudine, con una vista eccezionale sul Sassolungo. Si trova ai piedi del monte Stevia e del versante meridionale delle Odle, sul lato forse meno famoso rispetto a quello molto fotografato dalla Val di Funes, ma altrettanto pieno di fascino e meraviglia.

Costruito nel 1888, è uno dei rifugi più antichi della Val Gardena. Per arrivarci ci sono vari itinerari. Quello che trovate descritto qui parte da Daunei (Selva) e passa per alcuni luoghi idilliaci: il laghetto Lech da Schutz, il rifugio Juac e verdi alpeggi punteggiati di piccole baite.

Partenza da Daunei

L’escursione per raggiungere il rifugio Firenze parte da Daunei, una frazione a pochi minuti da Selva di Val Gardena, dove a quota 1700m troviamo un ampio parcheggio (a pagamento durante le ore diurne) in cui lasciare l’auto per intraprendere la nostra passeggiata. La strada comincia molto larga e senza nemmeno accorgercene, con un paio di tornanti, raggiungiamo un luogo da favola: il Lech da Schutz. È soltanto l’inizio, e lasciandoci il lago sulla sinistra prendiamo il sentiero n. 3 che si inoltra nel bosco.

Il sentiero è largo e non molto ripido ma sale costantemente sempre nel bosco, lasciandoci intravedere alla nostra sinistra meravigliosi pascoli su cui, al mattino presto, è possibile incontrare caprioli. Non dimentichiamo di tenere d’occhio le fronde degli alberi, anche gli scoiattoli sono di casa da queste parti!

Il rifugio Juac

L’osservazione della fauna selvatica ci distrae dalla fatica finché il panorama si apre mentre costeggiamo una staccionata. Qui la vista sul Sassolungo è da cartolina e una foto è obbligatoria. Pochi passi ed ecco spuntare il rifugio Juac (che i Gardenesi pronunciano con la C dolce, attenzione alle gaffe!), prima tappa della nostra escursione. Già possiamo osservare le imponenti pareti delle Odle, proprio dietro il rifugio, e vediamo l’ora di vederle da più vicino.

Proseguiamo sul sentiero n.3 che continua proprio dietro il rifugio, passando accanto ad alcune splendide baite: una di queste è di proprietà degli amici dell’Hotel Tyrol.

Verso il rifugio Firenze

Il sentiero scende leggermente e rientra nel bosco fino ad incontrare un meraviglioso laghetto, un luogo idilliaco e con un fresco rigenerante in certe calde giornate estive. Qui il sentiero prosegue verso destra, in salita, e diventa il sentiero n. 1.

Il sentiero è in realtà una strada piuttosto larga, in ghiaia, che sale senza pendenze impegnative e che ci permette di ammirare il panorama attorno a noi: alla nostra destra il monte Stevia, con la Piza (punto più alto del monte a 2555m=, dietro di noi il Sassolungo con il Sasso Piatto.

Il rifugio Firenze appare proprio sopra di noi e con un ultimo sforzo in un attimo ci siamo: il Regensburger Hütte, a 2037m, è un complesso di vari edifici di diverse epoche, su uno di questi è dipinta una meridiana veramente stupenda (abbiamo inserito la foto nella gallery in fondo a questa pagina).

La vista di cui si gode dal rifugio Firenze è veramente invidiabile e tutto invita ad una sosta per provare qualche piatto della casa o un dolce, sulla terrazza baciata dal sole.

Da qui possiamo tornare per la strada dell’andata o scegliere di proseguire allungando un pochino l’escursione.

Il sentiero n. 1 continua proprio dopo il rifugio fino ad un punto panoramico: incontriamo infatti uno dei balconi posizionati dalla fondazione Dolomiti Unesco con le indicazioni delle vette che si possono scorgere guardandosi attorno.

Da qui scendiamo fino a intercettare la strada che scende dal rifugio Pieralongia non senza dare un’occhiata ai prati ben curati che salgono fino al Seceda.

Ritorno

Per il ritorno in paese, proseguiamo sul sentiero 4A fino all’arrivo della cabinovia del Col Raiser per ritornare ora al rifugio Firenze e scendere a valle per lo stesso percorso dell’andata.

NB: Alcuni optano per salire al Col Raiser con gli impianti per fare solo quest’ultimo pezzo a piedi e raggiungere comodamente il rifugio Firenze. Noi vi consigliamo, se il fisico ve lo permette, di fare un po’ di fatica in più: sarà enormemente ripagata dalla vista impareggiabile e dalla bellezza dei luoghi che attraverserete, non a caso spesso frequentati da fauna selvatica specie di primo mattino, proprio quando gli impianti sono ancora chiusi.

Foto dell’escursione al rifugio Firenze

Ecco le foto che abbiamo scattato e che descrivono il percorso da Daunei fino al rifugio Firenze (clicca sulle foto per ingrandirle)

Prudenza in montagna

⚠️ Raccomandiamo sempre la massima attenzione e la preparazione adeguata per affrontare con PRUDENZA ogni escursione. Rispettiamo tutti le raccomandazioni del Soccorso Alpino: prima di approcciarci ad un'uscita in montagna è fondamentale consultare i bollettini meteo e valanghe, studiare in modo approfondito le caratteristiche dell’itinerario sulla mappa escursionistica, valutare con consapevolezza il proprio livello di allenamento e utilizzare sempre equipaggiamento e attrezzatura adeguati. Prima di partire per un'escursione è bene informarsi presso gli uffici turistici locali e contattare i rifugi della zona per avere notizie aggiornate sulla percorribilità dei sentieri.

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