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Rifugio Contrin in inverno: escursione nella neve in un angolo silenzioso della Val di Fassa

Quella che porta al Rifugio Contrin è una bella escursione invernale in una valle alpina splendida, con arrivo proprio sotto l’imponente parete sud della Marmolada. Questo itinerario ci porta in uno degli angoli della Val di Fassa (in Trentino), che durante la stagione invernale regala scenari silenziosi e incantevoli, salendo verso una valletta secondaria, lontano dagli impianti sciistici: la magnifica Val Contrin.

Dove partire e che attrezzatura portare

La partenza della nostra escursione è da Alba di Canazei, proprio dietro la stazione degli impianti del Ciampac. La strada è solitamente battuta da un gatto delle nevi quindi dei buoni scarponcini da trekking con dei ramponcini possono essere sufficienti. Se la nevicata è molto recente, allora le ciaspole potrebbero essere la soluzione migliore (leggi qui la guida per scegliere le ciaspole migliori).

PRUDENZA IN MONTAGNA Ricordiamo che i soggetti che praticano lo sci-alpinismo o le attività escursionistiche in particolari ambienti innevati, anche mediante le ciaspole (o racchette da neve) laddove, per le condizioni nivometeorologiche, sussistono rischi di valanghe, devono munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, per garantire un idoneo intervento di soccorso.

Rifugio Contrin: come arrivare

Proprio dietro il parcheggio degli impianti di Alba di Canazei, parte il sentiero 602 che ci condurrà direttamente al rifugio Contrin: quella che in estate è una strada sterrata, in condizioni invernali diventa una traccia innevata piuttosto semplice da seguire.

Imbocchiamo quindi il sentiero e cominciamo a risalire il pendio nel bosco. Basterà prestare attenzione ai cartelli per seguire correttamente le indicazioni che portano verso il rifugio Contrin (evitando quindi di finire sulla pista da sci del Ciampac), incontrando dopo un tratto in netta salita (ma piuttosto breve) la baita Locia Contrin, a 1736 metri di altitudine.

Lasciata la baita alle spalle, la traccia ora spiana e si passeggia tranquillamente nella neve costeggiando il Ruf de Contrin, piccolo torrente spesso gelato in inverno. Rispetto al primo tratto dell’escursione che da Alba ci ha condotti fino a Locia Contrin, più angusto e ombroso, qui ci si addentra in un paesaggio completamente diverso: la valle è pianeggiante e ampia, e il sentiero attraversa un candido pianoro circondato da boschi innevati e montagne imponenti che si stagliano all’orizzonte.

Superiamo, grazie a un ponticello di legno, il torrente Ruf de Contrin per portarci sull’altra sponda e completiamo un tratto in leggera salita che in breve ci porta al Rifugio Malga Cianci a 1835 metri di quota (chiuso in inverno).

Mancano poco più di 150 metri di dislivello per raggiungere il rifugio Contrin, vera perla della valle e meta di questa escursione.

Il Rifugio Contrin, sotto le pareti della Marmolada

Proseguendo da Malga Cianci, avvisteremo il rifugio Contrin in posizione rialzata, sulla nostra sinistra.

Lo raggiungiamo e con l’ultimo tornante ci ritroviamo in un incantevole spiazzo assolato e dai dintorni del rifugio ammiriamo le vette circostanti.

In inverno il rifugio Contrin è chiuso.

Proseguiamo ancora alcuni metri in direzione Malga Contrin solo per ammirare, dopo pochi passi, la parete sud della Marmolada in tutta la sua maestosa bellezza mentre alla nostra destra si stagliano imponenti le cime di Ombretta: lo sguardo abbraccia il vallone che sale a Passo Ombretta.

Brevissima storia del Rifugio Contrin

L’architettura degli edifici che caratterizzano il rifugio Contrin rivelano immediatamente la sua lunga storia. Il Contrinhaus venne costruito sul finire dell’Ottocento dalla Società Alpinisti della DuÖAV di Norimberga. Completato nel 1897, venne distrutto verso la fine della prima guerra mondiale da un colpo di mortaio. Durante il conflitto fungeva da base per le truppe dell’impero austroungarico. Al termine della guerra passò alla SAT che si occupò dei primi lavori di ricostruzione e nel 1921 la società alpinistica tridentina lo donò all’associazione nazionale alpini (ANA). Gli alpini completarono la ricostruzione del rifugio Contrin, che venne infine inaugurato il 15 luglio 1923.

Tre anni dopo fu costruito il rifugio adiacente, intitolato alla Medaglia d’Oro Efrem Reatto, caduto in Abissinia.

Nel 1930 viene aggiunta la cappella dedicata ai Caduti della montagna e una statua in bronzo che ricorda la figura di Francesco Barbieri, Medaglia d’Oro al Valor Militare del 7° alpini, caduto sulle Creste di Costabella nell’ottobre 1916.

Ritorno

Il percorso di ritorno è per lo stesso percorso dell’andata ma può essere abbreviato leggermente portandosi uno slittino, per scendere in un modo alternativo e divertente, anche se nel tratto pianeggiante sarà purtroppo inutile.

Rientrando verso valle ci accompagnerà, ogni tanto, un’emozionante veduta sul gruppo del Sassolungo.

Foto dell’escursione invernale per arrivare al Rifugio Contrin

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Prudenza in montagna

⚠️ Raccomandiamo sempre la massima attenzione e la preparazione adeguata per affrontare con PRUDENZA ogni escursione. Rispettiamo tutti le raccomandazioni del Soccorso Alpino: prima di approcciarci ad un'uscita in montagna è fondamentale consultare i bollettini meteo e valanghe, studiare in modo approfondito le caratteristiche dell’itinerario sulla mappa escursionistica, valutare con consapevolezza il proprio livello di allenamento e utilizzare sempre equipaggiamento e attrezzatura adeguati. Prima di partire per un'escursione è bene informarsi presso gli uffici turistici locali e contattare i rifugi della zona per avere notizie aggiornate sulla percorribilità dei sentieri.

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