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Rifugio San Marco, in Cadore: il rifugio delle fiabe compie 125 anni

Rifugio San Marco

Il Rifugio San Marco si trova nel comune di San Vito di Cadore, nel cuore delle Dolomiti bellunesi.

È collocato a 1823 metri di altitudine, su una verde radura verde circondata da tre massicci dolomitici: Antelao, Sorapiss, Marmarole. A incorniciare il panorama, una vista meravigliosa sul Pelmo.

Il San Marco è uno dei rifugi storici delle Dolomiti: inaugurato nel lontano 1895, nel 2020 festeggia 125 anni di storia, ancora oggi, conserva la struttura originale.

Chi ama la montagna più autentica se ne innamorerà a prima vista. Da fuori conquista perché sembra uscito da un libro delle favole: un rifugio nel vero e proprio senso del termine. Piccolo, curato, con i balconi azzurri e bianchi e i fiori alle finestre. Una volta varcata la porta, che è sempre aperta in estate, ci si sente trasportati in un’atmosfera d’altri tempi.

Stanze piccole, ricche di dettagli, rese accoglienti dal calore del legno e dall’ospitalità dei gestori: la famiglia Ossi, qui dal 1990.

Rifugio San Marco: come arrivare?

Ci sono varie possibilità per arrivare al Rifugio San Marco dal Cadore.

In questa pagina vi descriviamo l’escursione che porta al Rifugio San Marco da San Vito di Cadore (Chiapuzza): l’abbiamo percorsa in estate e la consigliamo a chi cerca una passeggiata con un dislivello medio (circa 800 metri) e un bel panorama.

Volendo, si può proseguire fino al Rifugio Galassi (noi abbiamo fatto così), prima di tornare al punto di partenza.

Un altro modo per arrivare al Rifugio San Marco prevede di passare per il Rifugio Scotter.

Escursione da San Vito di Cadore (località Chiapuzza) al Rifugio San Marco

Da San Vito di Cadore ci si porta in località Chiapuzza (a nord del centro abitato, proseguendo in direzione Cortina). Il parcheggio consigliato si trova presso il campo sportivo, vicino al lago di Mosigo.

Il sentiero inizia nei pressi della ex stazione di Chiapuzza (ora è un’abitazione privata), situata lungo la ciclabile delle Dolomiti.

Si segue sempre il sentiero numero 225, quasi tutto in salita. Il primo tratto si svolge su una traccia che risale la pietraia: in breve tempo si guadagna dislivello, accompagnati (alle spalle) da una spettacolare vista sul Pelmo mentre, di lato, in lontananza, si intravede anche la Tofana di Rozes.

Il sentiero prosegue nel bosco, sempre salendo. A un certo punto, quasi all’improvviso, si conquista la meta: il bosco si dirada e si apre una radura verde e assolata. Qui ci aspetta il Rifugio San Marco, a 1823 metri di quota.

Storia del Rifugio San Marco: qualche curiosità da conoscere

Il Rifugio San Marco è stato inaugurato il 29 settembre 1895 dalla sezione CAI di Venezia, che in quell’epoca promosse l’edificazione di altri 6 rifugi: Vandelli (al Sorapis), Chiggiato (Marmarole), Venezia (ai piedi del Pelmo), Fallier (Marmolada), Coldai (ai piedi del Civetta) e Mulaz (Pale di San Martino)

Ancora oggi possiamo ammirare il Rifugio San Marco nella sua struttura originaria: è la più antica della zona ed è riuscita a conservarsi indenne nonostante le due guerre mondiali.

La gestione del rifugio ha visto avvicendarsi figure sempre legate a San Vito di Cadore.

All’inizio, il CAI Venezia di Venezia affidò la gestione ad Angelo Del Favero (Aucel), di San Vito: venne scelto anche perché parlava molto bene l’inglese essendo stato in America.

La famiglia di Angelo Del Favero gestì il rifugio San Marco per oltre 50 anni, dal 1895 al 1951, traghettandolo da un secolo all’altro, dagli albori dell’alpinismo fino al secondo dopoguerra.

Dopo, al timone del rifugio arrivò Giuseppe Zwigel, detto “Bepo todesco” marito dell’unica figlia di Angelo, Vittoria.

Poi fu il turno di Lucia De Lucia, che gestì da sola il Rifugio San Marco. Dal 1990 ad oggi, quindi da 30 anni esatti, è la famiglia di Ossi Marino a occuparsi della gestione del rifugio.

Per informazioni vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del Rifugio San Marco.


Testo e foto © Dolomiti Review

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