scrivi qui cosa stai cercando
News

Rifugi delle Dolomiti più sicuri grazie alla telemedicina. Dal Nuvolau al Lavaredo, un apposito kit in dotazione ad alcuni rifugi CAI: ecco quali e come funziona

ulss suem telemedicina nei rifugi

Sulle Dolomiti bellunesi, i rifugi sono più sicuri grazie alla telemedicina e al nuovo sistema informativo della centrale SUEM 118 che consente di fare videochiamate con i pazienti.

La sperimentazione sul Faloria

Durante la stagione invernale 2023-24, è stata avviata una fase sperimentale del progetto sul Faloria, a Cortina d’Ampezzo.

Oggi alla base di elisoccorso di Pieve di Cadore sono stati formati all’utilizzo del sistema di telemedicina “a zainetto” rifugisti, il personale del Soccorso Alpino e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

La formazione riguardava la gestione della chiamata con la centrale operativa del Suem e l’uso dei dispositivi. Oggi a Pieve di Cadore era presente anche il presidente del CAI Veneto Renato Frigo.

Alcuni  rifugi selezionati dal CAI avranno in dotazione un apposito kit composto da una bodycam, un pulsossimetro, un misuratore della pressione arteriosa e un elettrocardiografo. I rifugi che avranno a disposizione il kit sono i seguenti: Galassi, Lavaredo, Scarpa, Mulaz, Tissi, Vandelli, Nuvolau, Venezia.

A cosa serve il kit?

Il kit serve a rendere ancora più efficienti i soccorsi in caso di necessità di intervento sanitario.

I parametri rilevati attraverso il sistema arrivano direttamente al sistema di Centrale Suem, dove gli operatori attivano la miglior rete di soccorso possibile e centralizza il paziente nel presidio più adatto.

Il nuovo sistema informativo con le videochiamate al 118

Grazie al nuovo sistema informativo operativo al 118, è possibile fare una videochiamata con la Centrale Operativa con un semplice smartphone.

L’operatore di centrale, infatti, in caso di necessità, può inviare a chi contatta il 118 un link con la richiesta di geolocalizzazione e la possibilità di attivare una videochiamata per vedere il paziente a procedere con un triage più preciso al fine di attivare rapidamente la rete dei soccorsi.

Oltre ai già citati gestori dei rifugi Galassi, Lavaredo, Scarpa, Mulaz, Tissi, Vandelli, Nuvolau, Venezia, al momento di formazione hanno partecipato molti altri rifugisti le cui strutture si trovano sulle Dolomiti bellunesi. Erano presenti infatti anche i rifugi dell’Associazione Gestori Rifugi Alpini del Veneto, Aquileia, Città di Fiume, Bristot, Malga Cavallera.

Il convegno a Pieve di Cadore

Le reti di soccorso la cui efficacia è strettamente legata al tempo di intervento saranno al centro del confronto durante il convegno che si terrà il 10 maggio 2024 a Pieve di Cadore dal titolo “Salute oltre la città – Le reti tempo dipendenti”.

Dopo il convegno di Feltre, in questi mesi si sono svolti dei gruppi di lavoro tra esperti del settore regionali, locali e i partner istituzionali per analizzare il sistema di soccorsi per le patologie tempo dipendenti (rete ictus, rete per le emergenze cardiologiche, rete per il trauma e gestione del neonato e del bambino critico) in Ulss Dolomiti.

Il risultato sarà presentato nella giornata di venerdì, dopo il confronto con altre realtà che operano nell’arco alpino (Svizzera, Trentino, Lombardia, Valle D’Aosta e Friuli).