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Eventi

Per Pasqua, riapre la Chiesa di Nostra Signora del Cadore al Villaggio ENI

In occasione delle festività di Pasqua 2023, la Chiesa di Nostra Signora del Cadore – situata a Borca di Cadore, all’interno del Villaggio ENI – sarà aperta e visitabile, da lunedì a domenica.

Ecco gli orari di visita:

  • sabato 8 aprile 2023: dalle ore 10 alle 17
  • domenica 9 aprile 2023 (Pasqua): dalle ore 10 alle 17
  • lunedì 10 aprile 2023 (Pasquetta): dalle ore 10 alle 17

Invece, le altre strutture del Villaggio (Colonia, Boite, Campeggio) non saranno accessibili.

La Chiesa di Nostra Signora del Cadore

Courtesy of Dolomiti Contemporanee

La chiesa, come detto, è una delle strutture più importanti del Villaggio Eni, complesso di oltre 100.000 metri quadri edificato tra la fine degli anni’50 e i primi anni ’60 per volontà di Enrico Mattei, che intese realizzare un villaggio sociale per ospitare i dipendenti Eni durante le vacanze in montagna.

Da anni, con “Progetto Borca”, Dolomiti Contemporanee si occupa della rigenerazione di questo luogo che ha un enorme valore da un punto di vista architettonico. Infatti, fu progettato da Edoardo Gellner, che lo ideò con una visione urbanistica organica assolutamente innovativa.

Per alcuni progetti, come quello della Chiesa di Nostra Signora del Signora, Gellner si avvalse della collaborazione di Carlo Scarpa, all’epoca già architetto affermato, dell’ingegnere Silvano Zorzi e del professor Cestelli Guidi per la parte strutturale.

Dall’esterno, la chiesa è caratterizzata da una forma a doppia capanna con una torre campanaria alta 68 metri, visibile da tutto il villaggio. I materiali sono quelli comunemente utilizzati a Corte: murature in cemento grezzo, rivestimenti e carpenteria in legno, strutture e complementi in acciaio.

“… Essendo la chiesa un’iniziativa privata dell’Eni, è stato possibile rinunciare alle tradizionali disposizioni stabilite dal rito cattolico e orientare quindi l’altare versus populum.” Una scelta criticata dalla curia locale all’epoca, ma che in realtà anticipò di qualche anno la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II che introdusse per tutte le chiese cattoliche l’altare rivolto al popolo (coram populo).

Foto di copertina © Dolomiti Review