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Mondiali e Olimpiadi di Cortina, il CAI: “forte preoccupazione per il grave impatto ambientale dei cantieri aperti”

Cortina d'Ampezzo vista dalla Tofana di Rozes - foto Dolomiti Review

Il CAI – Club Alpino Italiano – ha rilasciato un comunicato per esprimere la propria posizione – carica di contrarietà e preoccupazione – nei confronti dei lavori in corso a Cortina d’Ampezzo in vista dei Mondiali di Sci Alpino previsti per il 2021 e le Olimpiadi invernali Milano – Cortina del 2026.

A questo proposito, il CAI esprime “profonda contrarietà per la pressione ambientale causata dai lavori in corso legati ai prossimi eventi sportivi di rilevanza internazionale e auspica un tempestivo confronto che impedisca irrimediabili dissesti”.

Sul sito del CAI si trova anche un documento con il report con le foto dei lavori in corso a Cortina. Ovviamente si tratta di foto che rappresentano la situazione attuale, con i cantieri aperti.

Il comunicato ufficiale del CAI

Riportiamo di seguito il testo integrale del comunicato ufficiale del Club Alpino Italiano.

Realizzazione di nuovi impianti di risalita e piste da sci, allargamento di quelle esistenti, costruzione di strade e parcheggi per facilitare l’accesso ai comprensori: il Club alpino italiano tutto, d’intesa con il Gruppo regionale Veneto e la Sezione di Cortina, manifesta la propria forte contrarietà per quanto sta avvenendo nel comprensorio ampezzano sotto l’egida dei Mondiali di sci del 2021 e delle Olimpiadi invernali del 2026.

Una contrarietà che riguarda, in particolare, i collegamenti Passo Falzarego – Arabba e Cortina – Alleghe, progetti già previsti nel Piano Neve Regionale del 2013 e stralciati poiché la Commissione di Valutazione Ambientale Strategica dell’epoca aveva ritenuto che «la loro realizzazione avrebbe costituito una pressione ambientale tale da raggiungere livelli di insostenibilità».

«Siamo costernati nel vedere le immagini che stanno circolando in questi giorni che ci mostrano quanto sta accadendo su quelle Dolomiti che dovrebbero essere patrimonio universale e non solo italiano – afferma il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti – Il nostro impegno sarà quello di cogliere ogni occasione, grazie all’aiuto dei nostri Soci presenti sul territorio, per presidiare quanto sta avvenendo e il rispetto di norme e autorizzazioni; ma ancor più per rimarcare come il futuro della montanità non passi attraverso la distruzione del bello e l’ultracarico insostenibile di impianti di risalita e moltiplicazione di agevolazioni agli accessi».

La lettera della Sezione CAI di Cortina d’Ampezzo

Piena condivisione dunque del contenuto della lettera della Presidente della Sezione Cai di Cortina Paola Valle, diffusa i giorni scorsi, con la quale veniva espressa la forte preoccupazione «per come stanno andando avanti i lavori e per l’impatto che oggi è già visibile sul territorio. Basta fare un giro sui luoghi dei cantieri, tra Gilardon, Col Fiere, Rumerlo e Cinque Torri, per realizzare amaramente come l’aspetto ambientale sia lasciato in secondo piano».

Cosa vorrebbe il CAI

Il Club alpino italiano auspica che gli enti preposti, e la parte più sensibile della popolazione più direttamente interessata, si attivino per una verifica puntuale di quanto sta accadendo e invita tutti i soggetti coinvolti al coraggio anche di ripensamenti, laddove i devastanti scenari che si offrono oggi allo sguardo di tutti risultino cosa ben diversa da quella ipotizzabile dalle mere pratiche amministrative.

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