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Tra montagne di carta

L’incanto della stagione fredda in alta quota: “Il libro dell’inverno. Dolomiti”. Intervista alla fotografa Federica Cattaruzzi

"La montagna ti insegna a rallentare, a rispettare i ritmi della natura e a cercare la bellezza anche nei dettagli più piccoli": sono parole di Federica Cattaruzzi, che abbiamo intervistato in occasione della pubblicazione del suo volume fotografico "Il libro dell'inverno. Dolomiti"

Delicatezza, armonia, incanto. Sono queste le prime parole che mi vengono in mente mentre sfoglio le pagine del primo libro fotografico di Federica Cattaruzzi. Da anni la seguo su instagram e sin dal primo momento in cui il mio sguardo si è posato sui suoi meravigliosi scatti ho percepito un sentire comune: le sue fotografie riescono a cristallizzare emozioni, con sensibilità e discrezione, cogliendo momenti fugaci di intensa bellezza.

“Il libro dell’inverno. Dolomiti” è il titolo del bel volume edito dalla casa editrice ViviDolomiti che raccoglie le foto di Federica Cattaruzzi accompagnate dalle prefazioni di Michil Costa e Manuela Di Centa e dall’introduzione a cura di Anna Pugliese.

Si può acquistare a prezzo scontato, con dedica, sul suo sito: www.federicacattaruzzi.com

Con oltre cento pagine ricche di fotografie in grande formato, il libro racconta l’avvicendarsi delle stagioni e l’affascinante incedere dell’inverno: dall’autunno, quando si annuncia con le prime pennellate bianche sui toni dorati dei larici, al candore assoluto delle giornate più corte dell’anno, fino ai timidi accenni di primavera, quando l’inverno si allontana lasciando il posto a nuovi colori che preannunciano il risveglio della natura.

Pagina dopo pagina, sembra di essere lì accanto alla fotografa. Osservando le immagini ci si immerge in ogni scena ritratta e sembra di percepire la sua presenza, discreta e gentile, in scenari naturali magnifici quanto fragili. Dalle Dolomiti di Sesto alle Pale di San Martino, dalle Tofane alla Marmolada, dalle Tre Cime di Lavaredo ai laghi alpini, si compie un viaggio per immagini che regala magnifiche vedute e dettagli colti con grande cura e attenzione.

Gli incontri con gli animali selvatici, le onde disegnate del vento nella neve, il silenzio di una fitta nevicata o la luce che illumina le cime in un attimo irripetibile: osservando queste foto viene spontaneo soffermarsi su ogni particolare, sentendosi davvero parte della natura.


“Questo libro mi immerge in un paesaggio a cui sento di appartenere. Non c’è volontà di possesso, solo gratitudine e rispetto”

— Michil Costa


Ho avuto il piacere di intervistare Federica Cattaruzzi per far conoscere ai lettori di Dolomiti Review non solo il suo nuovo libro, ma anche il suo legame profondo con queste montagne. Ecco cosa ci ha raccontato.

Federica, questo libro fotografico è dedicato all’inverno. Come mai hai scelto proprio questa stagione?

L’inverno ha una magia tutta sua: la luce, tenue e filtrata dalla nebbia o dalle nuvole basse, dona un’atmosfera sospesa, quasi astratta e la neve copre ogni cosa con una sottile, perfetta uniformità, cancellando i dettagli superflui e lasciando emergere solo l’essenziale. Un albero innevato immerso nel candore del paesaggio può diventare ad esempio l’immagine perfetta.

L’atmosfera invernale inoltre rispecchia quel lato del mio carattere un po’ malinconico: il mondo sembra rallentare e questo mi invita alla riflessione, permettendomi di connettermi più intensamente con la natura e con i miei pensieri, mi trovo in sintonia.

Foto © Federica Cattaruzzi

Facendo un passo indietro, ci racconti come ti sei avvicinata alla fotografia? E come trovi l’ispirazione per realizzare i tuoi scatti?

Mi sono avvicinata alla fotografia in età adulta, circa 12 anni fa, ma fin da piccola con i miei genitori frequentavo la Val Badia in estate ed in inverno e ricordo che mi piaceva osservare i dettagli della natura, le luci particolari, i cambiamenti nei paesaggi e cercavo di catturarli con gli occhi, come se fossero istantanee da conservare nella memoria. La macchina fotografica è arrivata poi come uno strumento per rendere quelle percezioni più durature e tangibili.

Per quanto riguarda l’ispirazione, trovo che venga spesso da un’intuizione spontanea. Mi basta una luce particolare, un angolo di paesaggio che cambia sotto l’effetto delle condizioni atmosferiche, o anche un piccolo dettaglio che mi colpisce all’improvviso.

La natura è una grande fonte di ispirazione, soprattutto quando la vedo trasformarsi. A volte, però, l’ispirazione arriva anche dall’interno: dai miei pensieri, dalle emozioni che un certo momento o un paesaggio suscitano in me. In quei casi, cerco di tradurre quel sentimento in un’immagine che ne conservi l’essenza.

Qual è il tuo rapporto con la montagna e più nello specifico con le Dolomiti? Hai delle zone a cui sei più legata?

Il mio rapporto con la montagna e con le Dolomiti è sempre stato profondo ma è un legame che si è intensificato nel tempo…è diventato più radicato e significativo tre anni fa quando, con il mio compagno Federico, abbiamo deciso di fare un passo importante e trasferirci quasi definitivamente a Sesto in Val Pusteria, una delle valli più affascinanti delle Dolomiti. Qui abbiamo acquistato una piccola struttura ricettiva che abbiamo chiamato Cima Dodici in onore alla montagna simbolo delle Dolomiti di Sesto.

La montagna ha un potere straordinario di rigenerazione, di silenzio e di bellezza pura, che ti entra dentro e ti cambia. Ogni angolo delle Dolomiti, con le loro cime aguzze, i boschi e i laghi, è una fonte di ispirazione continua, non solo per la fotografia, ma anche per la vita quotidiana.

La montagna ti insegna a rallentare, a rispettare i ritmi della natura e a cercare la bellezza anche nei dettagli più piccoli.

Foto © Federica Cattaruzzi

Quale ruolo può avere la fotografia oggi rispetto all’osservazione e alla narrazione di questi territori così incantevoli e delicati?

La fotografia oggi ha un ruolo fondamentale nella narrazione e osservazione di territori come le Dolomiti, che sono tanto incantevoli quanto fragili. Non si limita a catturare la bellezza del paesaggio, ma diventa uno strumento potente per sensibilizzare e raccontare storie, contribuendo alla preservazione di questi luoghi.

Può evidenziare la maestosità delle montagne, ma anche i cambiamenti ambientali causati dall’uomo, come la fusione dei ghiacciai o l’erosione dei paesaggi. In questo senso, le immagini documentano il passaggio del tempo e sensibilizzano sul bisogno di proteggere questi ambienti naturali.

Inoltre, la fotografia permette di raccontare storie intime legate alla cultura locale e alla vita in montagna, dando voce a tradizioni e stili di vita che rischiano di scomparire. Così, attraverso l’osservazione consapevole, la fotografia diventa uno strumento di educazione e responsabilizzazione, che stimola un rapporto più profondo e rispettoso con la natura.

Un tuo ricordo legato all’inverno, che quando ci ripensi ti scalda il cuore?

Un ricordo che mi scalda il cuore risale a una nevicata densa, quando camminavo da sola su un sentiero solitario, immersa in un mondo che sembrava sospeso. Improvvisamente, tra la neve che cadeva fitta, emerse un camoscio, immobile, accovacciato, ricoperto da un manto di neve che lo faceva sembrare una figura magica, quasi surreale. Il silenzio era assoluto, così intenso che sembrava di poter ascoltare il battito del cuore.

Ci guardammo per un attimo, senza muoverci, entrambi sorpresi dalla presenza dell’altro, come se fossimo entrati in contatto con un altro mondo. Poi, con grazia, il camoscio si allontanò senza fare rumore, scomparendo nella neve.

Quel momento fugace, così puro e inaspettato, mi lasciò una sensazione di pace profonda, come se il mondo intero si fosse fermato per offrirmi un piccolo, straordinario dono.


Foto © Federica Cattaruzzi

Le immagini diventano un invito a fermarsi, per contemplare le vette, per immergersi nei colori. Si ritrova così un’armonia che solo coloro che si prendono il tempo per ammirare davvero la natura possono comprendere”

— Manuela Di Centa


“Il libro dell’inverno. Dolomiti” di Federica Cattaruzzi, edito da ViviDolomiti, si può acquistare in libreria e, a prezzo scontato, anche sul suo sito: www.federicacattaruzzi.com.

Tutte le foto presenti in questo articolo sono state gentilmente concesse da © Federica Cattaruzzi.

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