Sono passati esattamente 250 anni dalla tragedia che causò la formazione del Lago di Alleghe e cambiò per sempre la geografia della zona e la morfologia del territorio.
L’11 gennaio 1771, un’enorme frana si staccò dal monte Piz, ostruendo il corso del Cordevole. Quasi 30 milioni di metri cubi di materiale si riversarono nelle acque del torrente con una tale violenza da creare una diga naturale. Si formò così il lago di Alleghe.
La frana travolse tre villaggi (Fusine, Riete e Marin) e la furia dell’acqua ne spazzò via altri cinque (Costa, Torre, Soracordevole, Sommariva e Peron), i cui abitanti furono fatti evacuare. Purtroppo, ci furono 49 vittime e decine di sfollati.
Sono ormai trascorsi 250 anni da quel tragico avvenimento, che diede origine a quello che oggi è uno dei luoghi più conosciuti delle Dolomiti: uno specchio d’acqua incastonato ai piedi del monte Civetta, attorno al quale è sorto uno dei paesi alpini più conosciuti del Bellunese.
Alleghe, infatti, è una meta turistica frequentata sia in estate sia in inverno, ma non tutti conoscono la vera storia del lago. Il Comune di Alleghe e la Provincia di Belluno stanno organizzando una serie di iniziative per valorizzarlo e ripercorrerne il passato.
Il sindaco di Alleghe: «Abbiamo il dovere di tutelare e promuovere il territorio, anche attraverso queste iniziative»
«Un gioiello nato da una disgrazia, che dimostra come la montagna abbia sempre sofferto i dissesti idrogeologici – afferma Danilo De Toni, sindaco di Alleghe e consigliere provinciale con delega al turismo. – Nel 1748, 22 anni e mezzo prima della frana, c’era stata un’alluvione violenta, che aveva portato via i forni fusori di Caprile, attivi per le lavorazione del ferro. Significa che le zone montane soffrono da secoli gli eventi meteo e necessitano di una cura particolare. A noi il compito di preservare la bellezza dell’ambiente naturale e di renderla fruibile anche ad altri, facendola diventare motivo di uno sviluppo economico sostenibile per il territorio».
Come si è formato il Lago di Alleghe? La storia in breve
L’11 gennaio 1771 una frana si staccò dal monte Piz e precipitò a valle, in corrispondenza dell’attuale abitato di Masarè. Successe tutto di notte, attorno alle 23.00, e la massa di detriti seppellì i villaggi del fondovalle, provocando 49 vittime e decine di sfollati.
La causa della frana è difficile da stabilire, ma le fonti parlano di fessurazioni profonde manifestatesi nell’arco di anni.
Probabilmente, le piogge intense dell’autunno 1770 e il gelo invernale (fenomeni documentati dagli annali dell’epoca) sono stati tra i fenomeni scatenanti.
I detriti occuparono il greto del Cordevole per una lunghezza di 1.200 metri e un’altezza di oltre 150 metri. Oggi, il torrente Cordevole è il principale immissario del lago.
La violenza dell’impatto compattò il materiale a tal punto da realizzare uno sbarramento naturale impermeabile, formando così il lago di Alleghe.
Una seconda frana si verificò il mattino del 1° maggio 1771, provocando la deviazione del corso del torrente Zunaia e altre 3 vittime.
Il Lago di Alleghe dopo Vaia
Nell’autunno del 2018, il Lago di Alleghe ha subito notevoli danni in seguito alla tempesta Vaia che ha flagellato le Dolomiti e l’intero nord est. Questa zona della provincia è stata una delle più colpite dalla catastrofe naturale: per farvi capire il contesto, i Serrai di Sottoguda, profondamente feriti da Vaia, si trovano a una manciata chilometri.
Dopo il passaggio di Vaia, il bacino del lago di Alleghe si è riempito di detriti, fango e materiale portato a valle dai corsi d’acqua. I lavori per ripulirlo – si tratta di operazioni lunghe e impegnative – sono tuttora in corso.
Continua il consigliere provinciale De Toni: «La Regione Veneto, che ringrazio, ha investito 8 milioni di euro per far sì che tornasse al suo splendore dopo la tempesta Vaia, che ha riempito il bacino di detriti. Ora serviranno altri interventi, soprattutto per ridurre il rischio di intasamento di detriti a monte.»

Un convegno dedicato al Lago di Alleghe e alla sua storia
La qualità ambientale e paesaggistica del Lago di Alleghe è un valore che Regione del Veneto, Provincia di Belluno e Comune di Alleghe considerano irrinunciabile.
«È per questo che nell’occasione dei 250 anni organizzeremo insieme un convegno, con geologi e storici, per ricostruire nel dettaglio la storia del lago di Alleghe e i cambiamenti intervenuti nella vita del paese.
Avremmo voluto organizzarlo per oggi, 11 gennaio, ma le condizioni della pandemia non lo consentono. Non appena sarà possibile, lavoreremo a questo evento, con l’obiettivo di valorizzare la nostra storia e le nostre bellezze».