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Piani Eterni e malga Erera – Brendol: uno dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi

Malga Erera

Un nome evocativo che non tradisce le aspettative: l’escursione che porta ai Piani Eterni, nel cuore del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, è una di quelle in grado di regalare emozioni che restano nel cuore. Il merito è sicuramente del paesaggio, unico e suggestivo, ancora oggi intatto e incontaminato proprio grazie all’azione di tutela svolta dall’ente Parco.

Ci si arriva con una camminata tutta in salita, piuttosto faticosa (con oltre 1000 metri di dislivello) ma ben presto ripagata dalla vista di questi prati sconfinati che si distendono su un ampio altopiano incorniciato da montagne aspre e selvagge.

Le antiche malghe Erera e Brendol ai Piani Eterni, situate a breve distanza una dall’altra, si trovano lungo il percorso dell’Alta Via delle Dolomiti Bellunesi.

Ai Piani Eterni dal Lago della Stua in Val Canzoi

Ci sono vari modi per arrivare ai Piani Eterni: dalla Val Canzoi, da California, da San Gregorio nelle Alpi attraverso il passo Forca.

Qui di seguito descriviamo l’itinerario più classico: l’escursione che sale a Malga Erera – Brendol dal lago della Stua, in Val Canzoi.

Partenza

Il punto di partenza per questa escursione si trova infatti nel comune di Cesiomaggiore: si seguono le indicazioni per la Val Canzoi fino ad arrivare quasi alla fine della strada asfaltata, in corrispondenza delle ultime case.

Lasciata l’auto, si prosegue a piedi risalendo la strada che porta al lago della Stua, un bacino di origine artificiale circondato dalla vegetazione a circa 700 metri di quota. Lo si costeggia mantenendosi sulla strada, che diventa sterrata, e ben presto si supera un ponticello.

Poco dopo il ponte sul torrente Caorame, sulla destra, si incontrano le indicazioni per il sentiero che porta a Malga Erera. Si tratta del numero 802, che in salita, si inoltra nel bosco. Questa parte del sentiero, infatti, è ombreggiata e si snoda con ampi tornanti all’interno di un bel bosco di latifoglie.

La strada è larga, a tratti cementata, e alterna rampe più ripide a dei tratti un po’ più dolci, ma sempre in netta salita.

Bivio: strada o scorciatoia?

Dopo circa 2 ore, arrivati a 1.417 metri di quota, incontriamo un bivio. Infatti, la strada prosegue sulla destra verso Casera Pinea e il Col del Vallonetto, per ridiscendere a Casera Erera – Brendol. Invece, sulla sinistra un cartello indica il sentiero più diretto che punta dritto nel bosco per poi arrivare sull’altopiano, dal lato di malga Brendol.

L’opzione più classica suggerisce di prendere proprio questo sentiero – detto la scorciatoia del Porzil, come recita il cartello – e poi, sulla via del rientro, scegliere la strada.

Noi abbiamo preferito invece proseguire lungo la strada sterrata in salita (e poi scendere per il sentiero del Porzil), perché in questo modo si arriva ad ammirare l’altopiano dei Piani Eterni da un punto di vista particolarmente suggestivo.

Proseguiamo dunque lungo la strada sterrata, la cui pendenza resta importante per poi spianare lentamente. Sulla destra intravediamo i resti di Casera Pinea e infine, superato il tratto tra il col del Vallonetto e il monte Covolada, prendiamo fiato camminando su un tratto più pianeggiante.

La flora qui è magnifica, tra numerosi mughi e moltissime specie di fiori.

Arrivo ai Piani Eterni e alle malghe Erera e Brendol

Abbiamo raggiunto il punto più alto dell’escursione, a 1780 metri di altitudine. La strada inizia a scendere e nel frattempo il panorama si apre mostrando la grande bellezza dei Piani Eterni.

Al centro della verde conca prativa si scorge ora distintamente Malga Erera, che raggiungiamo attraversando il pascolo e osservando l’anfiteatro di cime che lo circonda. Sulla sinistra, ecco Casera Brendol.

Tutto attorno, si innalzano diverse cime del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: monte Cimia e monte Colsent verso il Pizzocco, punta Pale Rosse, monte Mondo, monte Brendol e Agnellezze-Brendol.

Da queste parti non è raro scorgere caprioli e mufloni che vivono indisturbati nella quiete di un luogo unico.

Ritorno

Dopo una sosta alla malga, ripartiamo lungo la via del ritorno. Puntiamo quindi proprio verso Casera Brendol e seguiamo il sentiero 802.

Un breve tratto in leggerissima salita ci porta ad uscire dai Piani Eterni, seguendo il sentiero 802. Da qui in poi inizia la discesa lungo la scorciatoia che nel bosco ci riaccompagna al bivio per ricongiungersi con la strada percorsa all’andata.

Scendiamo quindi ripercorrendo a ritroso gli ampi tornanti sullo sterrato, fino a tornare al Lago della Stua e di lì a poco al punto di partenza.

Foto dell’escursione dal lago della Stua ai pieni Eterni e Casera Erera – Brendol

Guarda le foto dell’escursione (clicca sulle immagini per vederle più in grande).

Prudenza in montagna

⚠️ Raccomandiamo sempre la massima attenzione e la preparazione adeguata per affrontare con PRUDENZA ogni escursione. Rispettiamo tutti le raccomandazioni del Soccorso Alpino: prima di approcciarci ad un'uscita in montagna è fondamentale consultare i bollettini meteo e valanghe, studiare in modo approfondito le caratteristiche dell’itinerario sulla mappa escursionistica, valutare con consapevolezza il proprio livello di allenamento e utilizzare sempre equipaggiamento e attrezzatura adeguati. Prima di partire per un'escursione è bene informarsi presso gli uffici turistici locali e contattare i rifugi della zona per avere notizie aggiornate sulla percorribilità dei sentieri.

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