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“Ecco come sarà l’estate 2020 sulle Dolomiti”: intervista al direttore DMO Dolomiti

Dopo la brusca chiusura di una stagione invernale che stava procedendo splendidamente, gli operatori turistici delle Dolomiti bellunesi vogliono essere pronti per affrontare al meglio la fine del lockdown. Ieri il presidente della Provincia Padrin ha affermato che la montagna bellunese è pronta a ripartire in tempo per la prossima stagione estiva.

Una bella iniezione di fiducia, in vista dell’estate, è arrivata da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e teorico del distanziamento sociale.

In una recente conferenza stampa della Protezione Civile, alla domanda se le ferie ci saranno, l’esperto ha risposto che sarà necessario organizzarsi in modo da limitare al massimo la circolazione del virus e quindi il pericolo di contagio.

Ed ha spiegato il tutto con un esempio concreto molto gradito a chi non vede l’ora di tornare sulle Dolomiti. Brusaferro ha infatti detto “Se si va a fare una ferrata sulle Dolomiti o a scalare da soli una delle Tre Cime di Lavaredo, probabilmente il rischio è piuttosto basso, mentre se si va in contesti molto affollati è diverso”.

Un messaggio positivo, quindi, che infonde fiducia a chi è impegnato nella valorizzazione del territorio dolomitico a cui è stato fatto esplicito riferimento.

L’intervista a Giuliano Vantaggi, direttore DMO Dolomiti

Ne abbiamo parlato con Giuliano Vantaggi, esperto di marketing e direttore della DMO Dolomiti, l’organizzazione a partecipazione mista pubblico e privato che cura la promozione del turismo in provincia di Belluno.

Questo il commento del direttore della DMO (DMO significa Destination Management Organization) a quanto detto da Brusaferro:

“Quelle del presidente dell’Istituto Superiore della Sanità sono bellissime parole, speriamo siano da traino per il turismo delle Dolomiti. Centrano un concetto sul quale vogliamo puntare: quello delle vacanze in sicurezza”

Come sarà orientata, quindi, la strategia di marketing relativa alle Dolomiti bellunesi?

Punteremo proprio sul comunicare la salubrità e la sicurezza che un territorio come il nostro può garantire.

La montagna, da sempre, significa spazi aperti. Significa vivere una vacanza lontano da quell’affollamento che ora fa paura. Nulla a che vedere con la ressa che in varie circostanze caratterizza la vita nelle località balneari. L’esempio fatto da Brusaferro è perfetto. 

Quindi punterete tutto sul messaggio della “vacanza in sicurezza”?

Non solo. Far sapere che le nostre valli sono il luogo migliore per passare le vacanze in sicurezza è imprescindibile. Però punteremo con altrettanta forza anche sul concetto di “grande bellezza” che tutto il mondo riconosce all’Italia. Viviamo nel paese più desiderato dai turisti del pianeta. Piacciono il nostro paesaggio, le nostre ricchezze artistiche e storiche, la bontà della nostra cucina e anche il nostro modo di vivere. Ciò vale per il mare, per le città d’arte e naturalmente anche per le Dolomiti. Passata l’emergenza bisognerà puntare forte sulla possibilità, che solo noi possiamo offrire, di fare le vacanze in sicurezza e tra le più belle montagne del mondo.

Cinque Torri (Cortina d’Ampezzo)

Quindi, concretamente, come vi state muovendo?

Ci stiamo interfacciando molto con chi studia i meccanismi di emergenza sanitaria per capire quali saranno le misure di cautela che verranno richieste alle strutture turistiche nella prossima estate.

Occorrerà capire cosa dovranno fare le realtà ricettive di tutti i tipi. Così da essere pronti per sfruttare al meglio le caratteristiche della nostra realtà di montagna e accogliere i turisti in sicurezza.

Poi stiamo riprogrammando tutta la questione della promozione. Pensiamo che la riapertura dei mercati avverrà per fasi. Si ripartirà dal turismo di prossimità. Quello veneto, poi triveneto e quindi italiano. In un secondo momento si tornerà verso il turismo straniero. Bisognerà capire quanto sarà lunga la durata di questi passaggi. Potrebbe essere breve, come lunga. Tutto dipenderà da come si articolerà l’emergenza sanitaria in futuro.

Rifugio Codlai Sentieri
Alta Via numero 1

Gli stranieri però rappresentano una fetta importante del mercato sulle Dolomiti. Quali sono le previsioni sul ritorno dei turisti dall’estero?

Attualmente, come si sa, l’estero è bloccato. Però qualche barlume di luce all’orizzonte inizia a vedersi. Easyjet inizia a spiegare come potrebbe attuare il contingentamento dei posti negli aerei. È positivo che i grandi operatori aerei si stiano muovendo. Vuol dire che c’è una visione di ripartenza abbastanza a breve. 

Quali strutture potrebbero ripartire più agevolmente?

Pensiamo che i rifugi e i campeggi possano godere dei vantaggi. I primi per quanto riguarda la parte ristorativa: se sarà necessario fare dei contingentamenti si potranno sfruttare gli spazi aperti, sempre molto graditi ai turisti. Per l’alloggio la questione è diversa, poiché bisognerà capire come si potranno utilizzare i dormitori.

Rifugio Averau in estate
Rifugio Averau – Dolomiti Bellunesi

I campeggi invece danno la possibilità di arrivare con i propri camper e con le proprie roulotte, è come se la gente si spostasse con la propria casa. L’importante, per questo tipo di clientela, è che generi economia sul luogo, ad esempio facendo la spesa nei nostri negozi di alimentari. 

Un messaggio per gli albergatori, i ristoratori e, in genere, tutti gli operatori del turismo bellunesi…

Bisognerà rendersi conto che per un certo periodo dovremo imparare a convivere con questa emergenza. Soprattutto durante la prossima estate ci si dovrà impegnare ad applicare i protocolli di protezione degli ospiti. Penso che in autunno saremo già abituati a lavorare con queste nuove modalità. Il mio invito è quello di guardare con speranza al futuro anche se ci obbligherà in un prima fase a convivere con l’emergenza che alla fine sarà risolta. Ci auguriamo il più presto possibile.