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Assegnato il Premio letterario Gambrinus Mazzotti: ecco i vincitori (tra i premiati, c’è anche l’Erbario delle Dolomiti)

Si è conclusa la 42° edizione del Premio letterario Gambrinus Mazzotti, promosso dall’omonima associazione con la partecipazione diretta della Regione del Veneto, il sostegno del main partner Intesa Sanpaolo e con la collaborazione e il contributo della Camera di Commercio di Treviso – Belluno | Dolomiti. La cerimonia conclusiva si è svolta nella Sala Borsa della Camera di Commercio.

Il Premio Letterario Gambrinus Mazzotti è tra i più autorevoli riconoscimenti per libri di montagna, alpinismo, esplorazione, viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta. E’ dedicato a Giuseppe Mazzotti, straordinario ed eclettico intellettuale trevigiano (scrittore, alpinista, gastronomo, salvatore delle ville venete, per molti anni consigliere del Touring Club Italiano).

L’edizione 2024 del “Premio Mazzotti” ha visto trionfare l’autore piemontese Enrico Camanni: con 20 voti su 40, la Consulta dei Lettori ha assegnato il Super Premio “La Voce dei Lettori” scegliendo l’opera preferita tra le vincitrici delle tre sezioni di gara: si tratta di “Se non dovessi tornare” di Enrico Camanni (Mondadori, 2024), già selezionato dalla Giuria per la Sezione “Alpinismo”.

Il libro è stato preferito agli altri due titoli vincitori nelle altre sezioni: “Parchi naturali. Storia delle aree protette in Italia” di Luigi Piccioni (Il Mulino, 2023), vincitore per la Sezione “Ecologia e paesaggio” (11 voti), e a “Galileo Chini. Un artista della ceramica tra la Toscana e l’Europa” di Daniele Galleni (Edizioni Polistampa, 2023), vincitore per la Sezione “Artigianato di tradizione”(9 voti).

Enrico Camanni si aggiudica quindi sia il Super Premio sia il premio della Giuria per la sezione Alpinisimo.


Premio letterario Gambrinus Mazzotti 2024: i premiati

“Se non dovessi tornare”, Enrico Camanni (sezione Alpinismo)

“Parchi naturali. Storia delle aree protette in Italia”, Luigi Piccioni (sezione Ecologia e paesaggio)

— “Galileo Chini. Un artista della ceramica tra la Toscana e l’Europa”, Daniele Galleni (sezione Ecologia e paesaggio)

“Amazzonia, una vita nel cuore della foresta”, Emanuela Evangelista (Premio Speciale della Giuria “Ulderico Bernardi”)

“Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti”, Ernesto Riva (Premio “Adriano Zanotto”)


A Telmo Pievani, il premio honoris causa

Se quello della proclamazione del Super vincitore è sempre uno dei momenti più attesi dal pubblico ed emozionanti, non meno intenso è stato l’intervento di Telmo Pievani, che all’Università di Padova ricopre la prima cattedra italiana di Filosofia delle Scienze Biologiche, ed è stato scelto dal Consiglio Direttivo come destinatario del Premio Honoris Causa perché “Su temi attuali, quali il cambiamento climatico e il futuro del pianeta, il suo ruolo è di grande rilevanza. Parlare di scienza significa sensibilizzare, rendere consapevoli delle trasformazioni in atto, quelle che decideranno il futuro. E lo sguardo del filosofo della scienza viaggia anche nel futuro, tracciando mappe dell’umanità alla fine di questo millennio. Una narrazione fantascientifica di un futuro sconvolgente, che nessuno vuole, ma anche monito a ricordare che quel futuro è già iniziato. Questo riconoscimento è l’apprezzamento allo scienziato e il ringraziamento al comunicatore per la condivisione di conoscenze scientifiche che aiutano a costruire la corretta visione del mondo”.

Oggi parliamo di nativi climatici – è intervenuto Telmo Pievaniin riferimento alle generazioni più giovani, che vivono in un mondo trasformato dai loro predecessori. Nascendo in un contesto diverso, spero pensino e agiscano in modo differente da noi. Se non facciamo qualcosa ora, consegneremo ai nostri figli un mondo non impossibile, ma nel quale sarà molto difficile adattarsi”.


“Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti” si aggiudica il premio Adriano Zanotto

Grande emozione per la consegna del Premio “Adriano Zanotto”, in memoria dello chef del Parco Gambrinus di San Polo di Piave e tra i fondatori del Premio Letterario Gambrinus Mazzotti, scomparso la scorsa estate.

L’edizione 2024 del premio è stato assegnato a Ernesto Riva, farmacista e presidente della bellunese Unifarco per il libro “Herbarium. Piante medicinali delle Dolomiti. Medicinal Plants of the Dolomites” (Antiga Edizioni, 2022).


Si tratta, in sostanza, dell’erbario di Riva, la cui composizione ha preso avvio sul finire degli anni Settanta e oggi comprende circa duecento piante medicinali essiccate provenienti dal territorio dolomitico; per ogni pianta è stata inserita un’immagine disegnata essenziale, una breve descrizione, l’esemplare essiccato, più fotografie dell’esemplare in piena vegetazione e la descrizione delle sue potenzialità farmacologiche, in lingua italiana e in lingua inglese, desunte dai testi più accreditati, del presente e del passato. Il Consiglio direttivo dell’Associazione per onorare la memoria di Zanotto, preziosissimo sostenitore del Premio, ha scelto l’opera di Riva perché illustra, con brillante sapienza, un dono “divino” delle nostre terre, che lo chef del Parco Gambrinus ha brillantemente valorizzato in cucina creando piatti ispirati alla più pregiata arte culinaria.

È stata un’edizione particolarmente intensa – ha commentato Angelo Squizzato, presidente del Premio Letterario Gambrinus Mazzottinella quale possiamo rintracciare un filo conduttore fondamentale: la conoscenza e la consapevolezza sono alla base di ogni forma di rispetto, dell’ambiente, del nostro passato e del nostro futuro. Anche quest’anno il Premio ha messo in luce opere che stimolano la riflessione critica e credo che il nostro obiettivo di contribuire al dibattito sui grandi temi del presente”.

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